Harald Grasser, l’uomo che recupera il gusto della terra

Ci sono persone che seguono le mode, i trend, quello che fanno tutti, e persone che vanno controtendenza per seguire un sogno. Harald Grasser e uno di questi. Un sognatore capace di lasciare un solco nella terra. Un uomo che 12 anni fa ha voluto cambiare pelle e da operatore sociale trasformarsi in piccolo agricoltore per coltivare piante rare senza l’ausilio dei pesticidi.  La realtà è andata ben oltre al sogno e oggi Harald con i suoi 3.000 metri quadrati di terreno coltiva circa 400 varietà ricercatissime dagli chef stellati dell’Alto Adige.
 A sentire Harald non è stato affatto facile arrivare a questo risultato, c’è voluta tanta fatica fisica, superare molte frustrazioni, soprattutto quando, nonostante le ore passate a sporcarsi le mani nella terra, alcune piante non crescevano. Ma anche la tenacia ha permesso di resistere a tutti coloro che non lo prendevano sul serio. Poi alla fine, dopo aver affinato la tecnica di coltivazione arriva la soddisfazione: prodotti della terra che hanno sapori diversi e unici. Il gusto autentico di ortaggi di una volta recuperati con metodi di coltivazione che forse solo i nostri bisnonni conoscevano.
 Harald Grasser coltiva in coltura mischiata, il che vuol dire che in un  orto non c’e´la classica parte dell’insalata, poi l’angolo delle zucchine, la parte dei pomodori ecc., ma i diversi ortaggi sono integrati in file una diversa dall’altra rispettando la regola della consociazione delle piante. Abbiamo chiesto ad Harald come funziona il suo orto insolente, come si caratterizza la sua tecnica di coltivazione: ‘Qui da noi, per esempio, le carote crescono benissimo vicino alla cipolla e la calendula e il basilico aiutano ai pomodori a prevenire malattie come funghi. In un orto cosi colorato, perché misto, non appaiono tanti parassiti quanti in monocolture e il perché è facile da rispondere: Essendo diversi anche i parassiti  si tengono in equilibrio, perché l’uno mangia l’altro…..in una monocoltura dove ce ne´solo uno questo non ha nemici e cresce sempre di più affinché si deve usare sostanze chimiche per combatterlo.
Cosa trovano gli chef nei tuoi prodotti della terra che gli altri orti non hanno?
‘Gli chef sono affascinati dal gusto…..il gusto e´autentico: La carota sa di carota e il pomodoro di pomodoro…. è un gusto vivo.’

Come può svilupparsi questo ‘modello ancestrale’ di agricoltura? Non vogliamo diventare più grandi, anche se le richieste sono enormi. Stiamo elaborando, tuttavia, un progetto per creare una rete di piccoli agricoltori che lavorano nello stesso nostro modo…solo cosi´può funzionare secondo noi. L’unione fa la forza.

Petra, la moglie di Harald, oltre a sostenere e aiutare suo marito in questa impresa ha portato la filosofia dell’orto a scuola dove insegna come maestra elementare:
‘Nell’orto della scuola cerco di coltivare nello stesso metodo che fa Harald insegnando ai bimbi il rispetto per la natura con tutti gli insetti e le imperfezioni.…una carota rosicchiata da una lumaca è sicuramente buona: Gli animali sanno benissimo ciò che è buono.’
Harald è un uomo che da un’idea ha avviato una piccola rivoluzione che può aiutare la terra a rigenerarsi. Come dice Petra:  ‘Harald è una persona molto diligente e testarda. Se è convinto di una cosa ci mette tutta la sua energia e così è stato con il nostro orto insolente. Anche se in pochi hanno avuto fiducia in ciò che Harald ha iniziato a fare, lui non si è lasciato convertire e, come si vede e sente, ha colto i suoi frutti.