Mensa: back to the future

cucina_lamporecchioIn un Comune della provincia di Pistoia il Sindaco Alessio Torrigiani ha fatto una scelta rivoluzionaria: passare dall’estenalizzazione all’internalizzazione della mensa scolastica. Il che significa riprendere la governance della mensa nella preparazione dei pasti e nel controllo delle derrate. Risultato? i costi si sono
si sono ridotti del 30% per il Comune.

Prima, quando la mensa era esternalizzata,  la ditta di ristorazione collettiva si occupava della preparazione dei primi in un piccolo angolo cottura della scuola elementare, mentre i secondi venivano dal centro cottura esterno con un costo del singolo pasto molto elevato. Poi il Sindaco ha ordinato una ristrutturazione della cucina e riorganizzazione del servizio di cui ha ripreso il dominio.

Ora la mensa ‘internalizzata‘ prevede 3 cuochi alle dipendenze del Comune che preparano i pasti nella cucina ristrutturata e potenziata mentre ad una società esterna viene delegato il servizio di scodellamento, pulizia e trasporto. ‘La scelta di mantenere il controllo puntuale sull’acquisto delle derrate è stato uno degli obiettivi a garanzia della qualità dei cibi‘, spiega il Sindaco di Lamporecchio che sottolinea come sia fondamentale la verifica costante e precisa delle materie prime che sottintendono alla qualità della mensa scolastica, così come la definizione dei parametri qualitativi nei criteri di acquisto delle derrate che ‘nel nostro capitolato sono vincolati a prodotti esclusivamente nazionali e, dove possibile, a KM0, mentre è esplicitamente esclusa la provenienza di prodotti da zone a rischio

I benefici di questa rivoluzione sono stati condivisi con le famiglie che prima pagavano € 5.10 ora invece il costo pasto è sceso a € 4.50.

Per arrivare a questo risultato sono stati sostenuti dall’Amministrazione dei costi per l’ammodernamento della cucina ma, come sostiene l’Assessore, Emanuela BrunoOgni investimento sulla scuola rappresenta un passo importante verso il futuro“.
Le prossime azioni lungimiranti che prevede il Comune sono due: da una parte corsi di educazione alimentare che coinvolgano studenti e famiglie attraverso il supporto dell’ASL, dall’altra la definizione di accordi con Comuni vicini per predisporre appalti unici che consentano di ridurre i costi (non solo per le mense scolastiche).

Interessante assistere ad una strategia amministrativa in assoluta contro-tendenza che riprende il dominio della mensa scolastica, sia la gestione e che il controllo, delegando a società esterna solo i servizi di supporto, così come è confortante vedere che i vantaggi economici che ne derivano vengono condivisi con l’utenza.