Terni: dall’inchiesta ‘Spada’ al ricorso al Tar

indagine SpadaRiceviamo e pubblichiamo alcuni estratti del comunicato dal CoSec (Comitato dei genitori ‘Comitato Servizi Educativi’) che spiega cosa succede a Terni in relazione alle mense scolastiche.

A Terni, le mense scolastiche sono sotto inchiesta. Inchiesta che va ad integrarsi con quella complessiva, denominata “Operazione Spada”, sugli appalti affidati dal Comune di Terni in tutta una serie di ambiti e che ha portato il sindaco Leopoldo Di Girolamo, agli arresti domiciliari.
La misura cautelare è stata motivata dal rischio di iterazione del reato. La misura è presa il 2 maggio e revocata il 23 maggio 2017)
A metà luglio, la Guardia di finanza e gli agenti della squadra Mobile di Terni, hanno sequestrato documenti, supporti informatici e telefonini presso gli uffici del Comune di Terni, e nella sede ternana dell’azienda AllFoods Srl. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono di ‘turbata libertà degli incanti’ e ‘turbata libertà del procedimento di scelta del contraente’.
Nel fascicolo sarebbero finite le proroghe, disposte dal Comune, dell’appalto per la gestione della refezione scolastica.

Nel frattempo, la nuova gara d’appalto finisce sotto la lente dell’ANAC, che vuole fare luce sui tempi di pubblicazione del bando e sulle mancate sanzioni imposte al gestore del servizio nei casi di non conformità riscontrati e denunciati dai genitori.

Nonostante l’inchiesta aperta dalla magistratura sul tema, l’intervento dell’ANAC e le meno autorevoli, ma numerose ed incisive, richieste da parte del Co.SEC (Comitato [dei genitori] Servizi Educativi), di sospendere l’aggiudicazione della gara d’appalto, la dirigenza comunale ha proseguito verso l’assegnazione provvisoria, di oltre 20.000.000 di euro per la concessione del servizio nei prossimi sette anni.
Le inchieste non hanno fatto altro che rafforzare i dubbi del comitato di genitori, sulla legittimità della procedura stessa e del bando, che, nei suoi contenuti e nella forma del meccanismo di concessione, non rappresenta l’adeguata tutela in ordine alla qualità, ai controlli ed alle tariffe, a cui l’utenza avrebbe diritto.
È risultata aggiudicataria la cooperativa GEMOS, nonostante non sia in possesso del famigerato requisito inserito nel capitolato per cui «Il Concessionario, all’avvio del Servizio di Ristorazione Scolastica dovrà possedere o avere la disponibilità di un autonomo centro di cottura/Centro di Produzione pasti con capacità di produzione adeguata all’entità della presente Concessione, dedicato in modo esclusivo alla ristorazione collettiva, ubicato ad una distanza tale da consentire un tempo di consegna dei pasti non superiore a 45 minuti».
La GEMOS non avrebbe avanzato alcuna proposta di ‘collaborazione’ alla AllFoods,  che gestiva il servizio in precedenza e controllante al 100% della Eutourist New, società di Orbassano, risultata seconda aggiudicataria.
Ricordiamo come, da capitolato, «qualora si rendesse necessario ricorrere alla sostituzione del Concessionario, in caso di decadenza o revoca della concessione o di rinuncia all’aggiudicazione l’A.C. si riserva di aggiudicare la Concessione al concorrente classificatosi secondo nella graduatoria».

Il Co. Sec si chiede come sia possibile che una ditta di rilievo nazionale come la Gemos, risultante vincitrice provvisoria già dal mese di luglio, non sia ancora in grado di dimostrare l’effettiva disponibilità, fin dal 13 settembre, di un idoneo centro di cottura. Sempre secondo il comitato, ancora più strana è la fretta con cui la dirigente ha confermato tale scelta, vista pur la vicinanza dell’avvio dell’anno scolastico, senza che fossero completate le dovute verifiche e senza sincerarsi dell’avvio dei relativi lavori per il rispetto delle prescrizioni imposte dal bando, proprio sul centro di cottura. Sembrerebbe quasi che si siano volute creare maggiori difficoltà possibili al passaggio di gestione, procurando una crisi artificiale del servizio e rimettendo in discussione la decisione presa.

Il 5 settembre scorso Eutourist di Orbassano, seconda classificata nel bando, ha proceduto al ricorso presso il tribunale amministrativo regionale. Con un pronunciamento immediato, i giudici amministrativi hanno stabilito che Gemos, dovrà avviare il servizio, ma l’assegnazione definitiva dell’appalto è sospesa, in quanto la procedura di affidamento deve essere totalmente rivista
In realtà la Gemos ha già avviato la sua attività, in quanto da capitolato è prevista la fornitura dei pasti crudi per i nidi comunali, che hanno aperto lunedì 4 settembre. 
Di queste ultime ore, l’ennesima denuncia del Co. SEC sulla condizione dei lavoratori che verranno assorbiti da Gemos a causa del passaggio di appalto. 
Quest’ultima infatti procederà con modifiche sostanziali al rapporto di lavoro per cui i lavoratori vedrebbero ridursi considerevolmente il proprio monte ore con relativi importanti tagli delle retribuzioni.
Gemos dichiara: «I rappresentanti delle organizzazioni sindacali, le aziende uscenti dall’appalto e Gemos hanno firmato un accordo condiviso al fine di definire le questioni relative al cambio di gestione del servizio di ristorazione scolastica del Comune di Terni. Tale verbale di accordo è stato sottoscritto in conformità a quanto previsto dai contratti in essere tra la cooperazione sociale ed il Ccnl del Turismo e Pubblico esercizio relativo al servizio di refezione scolastica oggetto dell’appalto».
Il Co.sec, in questo clima di incertezza a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, si domanda quale sarà il destino per l’utenza, se verrà garantito il servizio, quali garanzie ci sono per i figli di chi ha morosità pregresse e perché non viene applicata la rimodulazione delle fasce Isee a favore delle famiglie in difficoltà?

Il possesso di un centro di cottura collocato entro 20 km dal centro della città (requisito vincolante inserito in tutti i capitolati succedutisi negli ultimi bandi) è stata una discriminante che ha permesso che la AllFoods si aggiudicasse la gestione del servizio di refezione a mani basse. Solo dopo cocenti proteste e a seguito dell’avvio delle indagini da parte della magistratura, il Comune ha modificato tale preclusione, garantendo una plurale partecipazione.

Il Comitato, da tempo, ha avviato una seria riflessione sul tema del PASTO DA CASA, che, stante la situazione di debacle attuale, sembra stia diventando l’unica alternativa per non rischiare di subire gravissimi disservizi.