A San Martino di Lupari in provincia di Padova, la tariffa della mensa è di 3 euro a pasto ed è frutto di un modello di partecipazione che una volta tanto vede l’Amministrazione e i genitori sullo stesso fronte, in piena sintonia, tanto da riuscire a somministrare ai bambini un pasto di qualità accessibile a tutti.
Il livello di partecipazione dei genitori nella gestione del servizio di ristorazione scolastica supera quello di Perugia. In questo Comune, infatti, è l’Associazione dei Genitori che gestisce direttamente la mensa scolastica attraverso una convenzione “ad hoc” stipulata con il Comune, che li autorizza a gestire l’approvvigionamento delle materie prime per il servizio di ristorazione scolastica, (privilegiando, dove è possibile, il Km 0), l’incasso delle rette scolastiche e l’assunzione anche di dipendenti propri con mansioni di aiuto cuoco e di lavaggio stoviglie.
Il Comune, da parte sua, provvede alla gestione e alla manutenzione del centro di cottura, al personale qualificato che prepara circa 750 pasti al giorno; il Comune inoltre si occupa di distribuire i pasti nei vari plessi scolastici e di garantire il rispetto delle norme di sicurezza alimentare e sanitaria.
L’Azienda Sanitaria Locale si occupa di controllare il menù e gli aspetti igienici-sanitari delle cucine e dei pasti affinché si rispettino le normative e i parametri qualitativi di un pasto equilibrato.
Sorprende, in un contesto così conflittuale come quello italiano che vede troppo spesso contrapposti gli interessi delle famiglie dalle politiche delle Amministrazioni, trovare un sistema di gestione del servizio mensa che vede genitori e Comune collaborare in maniera attiva e sinergica per gestire direttamente una mensa a vantaggio di tutti: dei genitori che scelgono cosa dare da mangiare ai propri figli a scuola con il supporto dell’ASL che dà i corretti indirizzi alimentari e del Comune che valorizza i produttori locali senza perdere la funzione di controllo con l’impiego di personale dipendente. Un sistema che risulta economicamente sostenibile sia per il Comune che per le famiglie.
Un modello che funziona e su cui bisognerebbe riflettere.