Il bullone nel piatto

bullone nel piattoFa sempre molto scalpore quando nei piatti della mensa si trova qualcosa che non è commestibile.  Negli ultimi anni si è trovato di tutto nei cibi: bulloni, graffette,  lame e sfere di metallo, plastiche, fino agli scarafaggi, millepiedi e insetti vari. La lista dei corpi estranei trovati dai bambini in mensa è lunga:

Trieste un bullone nel pane della mensa
a Bologna, una rondella di ferro nell’impasto della crocchetta di verdure.
Pianoro (Bologna) una mosca fossilizzata nel panino
Castello d’Argile (Bologna) piccole sfere di metallo nei piatti con le penne al sugo.
Prato una graffetta e una vite nel risotto alla parmigiana
Pisa un punto di spillatrice  in un piatto di carote servito alla mensa di una scuola materna
Genova in un piatto di carote e finocchi un frammento di metallo, (una lama di un cutter)
Milano, un pezzo di metallo nei ravioli
a San Donato Milanese larve d’insetti nella pasta
a Napoli insetti nei pasti della mensa
a Brindisi millepiedi nella minestra
Ravenna un verme ancora vivo in un pezzo di pane
a Terni insetti negli spinaci
a Bari pane con vermi 

Fatti raccapriccianti che denotano delle falle importanti nei sistemi di controllo sia a monte, lato fornitori (es. metallo nei ravioli), che a valle del servizio, quindi nei processi di elaborazione e consegna dei pasti.
I corpi estranei di metallo sono spesso la conseguenza della rottura di un frullatore industriale utilizzato per la preparazione del piatto, come è stato per la mensa di Livorno o nel caso di Castello d’Argile in provincia di Bologna dove la referente dell’azienda ha spiegato il ritrovamento di  piccole sfere di metallo nei piatti il risultato di una rottura: “Un mixer che stava lavorando del pomodoro si è rotto perdendo delle sfere, ma ha continuato a funzionare. Così ha tratto in inganno le operatrici che non si sono accorte di nulla“.
Per gli insetti la questione è più complessa. Da una parte possono derivare da protocolli igienico sanitari non rispettati, in merito ai quali le Aziende Sanitarie locali potrebbero fare molto, in altri casi, possono derivare da ‘fatalità’ o addirittura possono essere un indice del fatto che l’azienda di ristorazione scolastica sceglie prodotti biologici: “un rischio possibile [insetti nei cibi] se si vanno a cercare cibi biologici e prodotti rispettando l’ambiente”, come spiega Michele Berardelliil responsabile dell’azienda che gestisce la mensa per le scuole pratesi dopo il ritrovamento di coleotteri nei ceci.

Quello di cui non si parla mai, invece, sono altri elementi indesiderati, e invisibili nei piatti dei bambini: pesticidi o altre sostanze indesiderate (additivi, coloranti, aromi artificiali, grassi di dubbia origine). I controlli sulla qualità delle materie prime utilizzate nelle mense scolastiche dovrebbe essere parte integrante del capitolato della mensa scolastica, spiega Michela Facchinetti, promotrice delle mense biologiche in Italia  (pioniera con la mensa biologica di Campolongo). “tutte le pietanze servite ai bambini, sia biologiche che convenzionali, dovrebbero essere sottoposte ad analisi chimiche per la ricerca dei residui di pesticidi o altre sostanze indesiderate, il cocktail di pesticidi che si ritrovano purtroppo in tanta ortofrutta e’ pericoloso per i bambini e certe sostanze devono restare fuori almeno dalle mense scolastiche. invece, purtroppo, e’ raro trovare un capitolato che le preveda, a sorpresa e su campioni di tutti i tipi di cibo servito, eseguite autonomamente dal committente che deve poi prevedere opportune conseguenze se risultano presenti. i costi possono essere posti a carico dell’azienda cosi’ la spesa si finanzia nell’ambito dell’appalto complessivo.

Il tema dei controlli torna ad essere un aspetto critico per il sistema delle mense scolastiche italiane, che è il perno su cui si fonda la sicurezza della qualità dei piatti e, di conseguenza, la fiducia dei genitori verso questo servizio. Sono pochi i Comuni che delegano a società esterne certificate funzioni di controllo sistematiche e costanti e sono molti i Comuni in conflitto d’interesse nell’esercizio di questa funzione.
La trasparenza del sistema di controllo e un sistema sanzionatorio da applicare in caso di eventuali irregolarità comprovate sono elementi fondamentali che contribuiscono alla realizzazione di una mensa scolastica credibile.
A Bologna, per esempio, dove il sistema di controllo ha un solido alleato nelle commissioni mensa, le sanzioni che vengono applicate sono reinvestite nel servizio di ristorazione scolastica. Un scelta che i genitori hanno chiesto al Comune di inserire nel sistema di controllo che è stata recepita dall’Amministrazione e che sembra essere applicata.
Un esempio dove la sinergia d’interessi tra Amministrazione e genitori può portare dei frutti e costruire un sistema credibile che a fronte di errori sa come reagire.