Mensa sostenibile: il modello della food policy in Scozia

In Italia quando un’Amministrazione deve avviare o rinnovare il servizio mensa nel proprio Comune lavora per la definizione dei criteri della gara d’appalto. Il criterio che domina nell’assegnazione dell’appalto è l’offerta economicamente più vantaggiosa seguito dalla qualità della scheda tecnica, confluendo, generalmente, in una gara al massimo ribasso.

In Scozia invece si ragiona in un’ottica di sistema. Si lavora con le principali parti interessate per esplorare come gli appalti pubblici possano essere una leva per aumentare lo sviluppo del territorio, compreso l’incremento della produzione dei prodotti biologici. E’ quanto ci ha spiegato Robin Gourlay arruolato dal Governo scozzese per sviluppare la Food and Drink Policy della nazione.  L’esempio concreto di questa filosofia è ben rappresentato in una case history di successo avviata nell’ East Ayrshire nel 2008 di cui Robin Gourlay ci ha inviato un po’ di materiale che condividiamo volentieri con i nostri lettori.

Innanzitutto, spiega Robin Gourlay, sono stati definiti dei nuovi standard che hanno dettato la qualità del cibo e dei menu da offrire nelle scuole, negli ospedali e nelle mense universitarie. Sono state scritte e promosse delle nuove linee guida della ristorazione collettiva nell’ambito scolastico e universitario il cui slogan è Better Eating Better Learning.

Nell’ East Ayrshire le istituzioni hanno avviato un progetto innovativo di mensa scolastica, denominato ‘Food for life, gold catering‘, che mira alla sostenibilità e allo sviluppo del territorio. La sperimentazione ha coinvolto inizialmente 26 scuole (oggi ne copre 40) e ha puntato a tre obiettivi: 50% di biologico, 70% di prodotti locali, 90% di cibo non processato. Nel progetto sono stati coinvolti tutti gli stakeholder: i produttori locali, le scuole e la comunità e definiti insieme a loro i criteri con i quali quantificare il valore del progetto nel tempo.
L’investimento è stato di $71.000 con un aumento del costo pasto di 12.9p (circa 15 centesimi di Euro) e il ritorno è stato di £ 510.000.

Questa cifra è il risultato di un calcolo che si basa su una metodologia accreditata che quantifica il valore extra-finanziario di un investimento, che si chiama Social ROI. Sono stati quantificati, per esempio, le emissioni di CO2 e i costi di trasporto risparmiati (37.7 tonnellate di CO2 in un anno) acquistando prodotti a filiera corta, le spese sanitarie evitate a causa di una riduzione dell’obesità e un miglior benessere fisico, e, dal punto di vista dei fornitori, i nuovi territori convertiti al biologico.
L’indagine, fatta a distanza di un anno dall’avvio del progetto, ha permesso di raccogliere i feedback dei vari attori coinvolti. Gli aspetti che emergono sono che il 95% degli intervistati ritiene positivo che la ricchezza, con questo progetto, rimanga nel territorio, l’88% afferma di aver maturato una migliore percezione della qualità dell’ambiente, il 77% dichiara una maggiore fiducia nelle Istituzioni per l’impiego delle risorse pubbliche.

Tanti gli aspetti positivi avviati su diversi piani: maggiore gradimento dei pasti, minore sprechi, minore costi di gestione dei rifiuti, miglioramento della salute e del rendimento scolastico, aumento delle abitudini alimentari sane, migliore apprezzamento del territorio e delle relazioni con le istituzioni. Un approccio di sistema che va molto al di là della mera gestione di una gara d’appalto per un servizio di ristorazione scolastica comunale.

Robin Gourlay spiega che il caso dell’East Ayrshire esemplifica e concretizza bene la vision scozzeze che punta ad arrivare al 2015 con questi obiettivi: “… persone di ogni ceto sociale, saranno orgogliosi e contenti del cibo servito in Scozia;… le esportazioni alimentari attireranno visitatori stranieri e la qualità del cibo che offriamo diventerà uno dei motivi principali per recarsi in Scozia; i fornitori scozzesi avranno sviluppato i loro profitti in modo che il territorio locale diventi sempre più sano; … le malattie legate all’alimentazione avranno iniziato a diminuire così come l’impatto ambientale; …l’industria alimentare sarà una caratteristica ben nota delle economie locali e nazionali …”

Food for life, gold catering è solo una tappa del percorso che ha maturato la Scozia nella definizione della sua Food policy. Una politica del ‘buon cibo’ che ha uno slogan, che potrebbe calzare molto bene anche all’Italia, ‘a good food nation‘.