Report 7° Rating menù

Mense scolastiche: metà retta va in spazzatura

Viaggio nella ristorazione scolastica, dalla mensa che spreca alla mensa che nutre la comunità.
Con i CAM, i Criteri Ambientali Minimi, la mensa diventa un’occasione di sviluppo per tutti: per le comunità, i territori, i Comuni e le aziende, insieme per una conversione ecologica che passa dal cibo a scuola.  

Migliorano nel complesso almeno il 42% dei menù, mentre peggiora il dato sul consumo del pasto: secondo il 47% degli insegnanti che hanno risposto al sondaggio (l’anno scorso era il 38%), dichiarano che i bambini mangiano meno della metà del pasto. Si tratta di un dato che potrebbe migliorare se i Comuni applicassero i Criteri Ambientali Minimi (CAM), che tra le varie disposizioni chiedono di calcolare e monitorare le eccedenze alimentari, sottoporre questionari di gradimento agli utenti e avviare correttivi, ad esempio variando le ricette dei menù che non dovessero risultare gradite.

Questa in sintesi la situazione che emerge dal report del 7° rating menù scolastici pubblicato da Foodinsider, che raccoglie i dati dell’indagine che ogni anno monitora lo stato della mensa scolastica, conducendo anche un questionario di gradimento nelle mense di molte città d’Italia. I dati dell’indagine si riferiscono all’anno scolastico 2021/22.

Il report dimostra il forte impatto positivo dell’applicazione dei CAM sia per la qualità dei menù che per il loro impatto ambientale: le Amministrazioni e le Aziende che applicano i criteri  hanno eliminato quasi del tutto il cibo processato; ridotto le monoporzioni di plastica (yogurt e budini o formaggio monodose) e le carni rosse; introdotto alimenti più sostenibili e, soprattutto, aumentato il biologico, cercando di privilegiare i fornitori locali.

Lo scorso anno si era già notato l’”effetto CAM” sulla mensa di Bologna, passata da 100 punti a 140 (+40 punti), ma quest’anno è ancora più evidente nei Comuni che sappiamo avere fatto nuove gare d’appalto, come Roma (+ 42 punti), Bergamo (+31) Lecce (+26) Bolzano (+24) Firenze (+15), applicando nella disciplina di gara le regole dei Criteri Ambientali Minimi.

“I menù migliorano, ma aumenta il divario tra i menù migliori rispetto ai peggiori. Parma e Fano sono entrambe al primo posto e Reggio Calabria è fanalino di coda nella classifica dei menù con più di 150 punti di scarto e non è un caso. Parma si trova nella culla della Food Valley, Fano è conosciuta in tutto il mondo come ‘la città dei bambini’ e Cremona, al secondo posto, è la città dove è nata la prima mensa scolastica italiana”, spiega CP…. “Dove la mensa ha una radice storica e risente di una cultura del cibo il pasto a scuola è di qualità; dove invece la mensa non appartiene alla tradizione alimentare e scolastica di un territorio (la Regione Calabria è una delle 5 regioni  dove la ristorazione scolastica è un servizio per pochi con una percentuale di alunni che va dal 20 al 37% massimo) è difficile trovare un menù equilibrato e sano”, conclude P.

In sintesi il report raccoglie informazioni che rispecchiano tre tipi di mense scolastiche che hanno obiettivi distinti: la mensa che punta a saziare la fame dei bambini che si ritrova in menù ‘standard’ che privilegiano cibo processato, pronto all’uso a base di pizza, pasta in bianco, bastoncini di pesce, prosciutto, hamburger e budino, senza alcun alimento né ricetta che attinge dalla produzione o dalla cultura del territorio; la mensa che mira a nutrire il corpo e la mente delle bambine e dei bambini con menù che mostrano un buon equilibrio delle diverse fonti proteiche e una varietà degli alimenti biologici con i quali si esprime un approccio attento verso la salute e l’educazione; la mensa che nutre la comunità che si realizza connettendo il cibo offerto a scuola con le produzioni locali che vengono convertite in colture sostenibili per rispondere al bisogno di salute dei bambini e dell’ambiente. Quest’ultimo tipo di mensa scolastica, che troviamo al nono posto della classifica con il caso di Sesto Fiorentino, rappresenta un esempio concreto di come la ristorazione scolastica possa diventare “un buon affare” per tutti gli attori della comunità: bambini, comuni, famiglie e imprenditori.

Il caso di Sesto Fiorentino mostra come potrebbero diventare tutte le mense scolastiche, applicando i Criteri Ambientali Minimi che qui sono stati adottati, non per legge ma per scelta del management, a partire dal 2017.

Con più di 2 milioni di pasto al giorno le mense di comunità della scuola pubblica devono divenire un elemento importante della nostra Nazione perché nutrono le future generazioni e possono avere un grande impulso per il nostro settore dell’Agrifood. Da questo anno il Report sarà inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nei suoi interventi è sempre molto attento all’infanzia e al  Presidente del Consiglio  Giorgia Meloni perché guidando il Governo potrà trovare elementi utili per il suo lavoro e non da ultimo anche perché come genitore sa quanto la questione delle mense è centrale.

I Comuni che si sono posizionati nella Top ten della classifica e i Comuni che hanno menù che meritano una menzione saranno premiati il 2 febbraio 2023 in occasione di un Summit sulla mensa scolastica che Foodinsider organizzerà nella Protomoteca di Roma.

REPORT_7_RATING_FOODINSIDER

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